mercoledì 18 novembre 2015

Homerus - Odissea


Homerus - Odissea
Libro primo

"Detto così, sotto l'eterne piante
Si strinse i bei talar d'oro, immortali,
Che lei sul mar, lei su l'immensa terra
Col soffio trasportavano del vento.
Poi la grande afferrò lancia pesante,
Forte, massiccia, di appuntato rame
Guernita in cima, onde le intere doma
Falangi degli eroi, con cui si sdegna,
E a cui sentir fa di qual padre è nata.
Dagli alti gioghi del beato Olimpo
Rapidamente in Itaca discese.
Si fermò all'atrio del palagio in faccia,
Del cortil su la soglia, e le sembianze
Vesti di Mente, il condottier de' Tafî.
La forbita in sua man lancia sfavilla."


Come anche dimostrato all'interno delle Dissertazioni storiche apologetiche critiche delle sarde antichità, scritte per mano dell'abate Matteo Madao, mediante plurimi riferimenti a commentatori di opere perno dell'antichità, quali Facciolati, Servio, Donato, Pontano e Farnabio, è importante notare come il rame, emblema della duttilità, sia stato il primo materiale in assoluto ad essere adoperato per la realizzazione di strumenti bellici e militari ed utensili di vario impiego. Nel libro primo dell'Odissea, si racconta della discesa della dea Minerva sull'isola di Calipso, armata di una lancia pesante, forte e massiccia, di appuntato rame.


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