venerdì 25 dicembre 2015

The final job



Il presidente marxista cileno Salvador Guillermo Allende Gossens
Santiago del Cile, 1970

All'interno del presente blog circa la duttilità ho potuto analizzare appieno la caratteristica, sia dal punto di vista umanistico che scientifico. La suddetta ricerca ha avuto origine dallo studio etimologico del termine, per poi sfociare nell'ambito prettamente tecnico, vagliando a fondo la caratteristica relativa alle deformazioni plastiche dovute a prove di trazione sperimentate su metalli quali rame, stagno, zinco, oro e argento. A tal proposito, ho ritenuto opportuno approfondire il mio studio soffermandomi sul metallo duttile per eccellenza, il rame, che, come possiamo notare anche all'interno delle Dissertazioni storiche apologetiche critiche delle sarde antichità, è stato uno dei primi materiali della storia ad essere utilizzato per la fabbricazione di strumenti bellici e militari, tanto da primeggiare anche all'interno del libro primo di un'opera magistrale, come l'Odissea.



Ancora, ho desiderato spaziare dedicando la mia ricerca all'ambito politico-economico, nonchè storico del governo di Salvador Allende, primo Presidente marxista democraticamente eletto che, fra le innumerevoli azioni, avviò un programma di nazionalizzazione delle principali industrie private, fra cui le miniere di rame fino ad allora sotto il controllo della Kennecott e della Anaconda. Tale argomento del mio studio è stato esplicitato, dal punto di vista economico, mediante la ricerca di un articolo giornalistico circa l'ingente produzione di rame all'interno della complessa e travagliata realtà cilena. Dal punto di vista storico-letterario, è importante notare la recentissima redazione, ad opera dello scrittore Carlos Reyes e dell'illustratore Rodrigo Elgueta di una graphic novel relatia agli anni del socialismo del suddetto presidente, intitolata Los años de Allende. In ambito artistico, è interessante ricordare la poesia Cobre di Gabriela Mistral, insegnante e femminista cilena, l’unica donna sudamericana ad avere ricevuto il premio Nobel per la Letteratura ed, inoltre, un concreto inno al rame, la canzone Nuestro cobre cantata dai Quilapayún, un gruppo musicale formato a Santiago del Cile nel luglio del 1965 dai fratelli Eduardo e Julio Carrasco insieme a Julio Numhauser.

Un post ricco di curiosità riguarda l'esposizione di francobolli strettamente legati alla caratteristica in esame, fra i quali particolarmente interessante risulta il sello sulla Conferencia Internacional del Cobre '87, tenutasi a Viña del Mar. Al fine di rendere multiculturale il mio studio, ho ritenuto necessario conoscere la pluralità delle traduzioni del termine da vagliare,la duttilità. Per attribuire coesione e completezza all'analisi, ho prodotto un piccolo arcipelago di parole e concetti legati alla tematica in esame, divenuto una stimolante WordCloud, a seguito di una notevole espansione e di un arricchimento di vocaboli, dovuto anche alla forma mentis assunta a seguito delle lezioni del corso di Storia delle cose, tenuto dal prof. Vittorio Marchis. Inoltre, in ambito letterario, ho ritenuto opportuno porre in risalto la presenza della duttilità nella trasmutabilità delle Metamorfosi, un poema epico-mitologico attribuito a Publio Ovidio Nasone. Dal punto di vista storico-politico, ho ritenuto efficace proporre la figura di Giovanni Giolitti, statista italiano, abilissimo nella manovra in Parlamento, dotato in sommo grado della pronta duttilità necessaria a ricavare dalla mutevolezza delle situazioni il criterio dell'azione politica e forte di una solida maggioranza ottenuta anche attraverso l'uso spregiudicato dei mezzi a sua disposizione in materia di elezioni e di favori concessi a candidati o deputati governativi. Ancora, il professor Marchis ci ha chiesto di indagare, circa la caratteristica assegnataci, sia in ambito gastronomico, chiedendoci di presentare un cibo in connessione con la tematica d'analisi e la relativa ricetta che in quello pubblicitario. In ambito artistico, ho potuto conoscere la creatività di Mastro7, un orafo trentino che realizza opere d'arte interamente adoperando il rame che, grazie alla sua bellezza immediatamente riconoscibile e alla sua straordinaria versatilità,è stato fonte di ispirazione e di aiuto per svariati artisti, nel corso dei secoli. Ho collocato spazialmente la duttilità nella più grande e ricca miniera di rame della storia con, alle spalle, più di cento anni di estrazione a cielo aperto, la Kennecott Utah Copper Mine.



Ancora, dal punto di vista tecnico-applicativo, ho potuto conoscere  Invemet, un innovativo impianto per il trattamento di cavi specificamente di origine automobilistica, un macchinario all’avanguardia costruito appositamente, in grado di macinare fino ad 8 tonnellate di cavi per ciascun turno lavorativo senza emissioni inquinanti in atmosfera e con bassi consumi energetici. La linea di lavorazione è in grado di restituire rame di I e II scelta finemente granulato, separandolo da elementi quali alluminio, bronzo, ottone e naturalmente da tutte le materie plastiche. A tal proposito, è opportuno introdurre una peculiare tecnica strettamente legata al rame, emblema della duttilità, la trafilatura, una lavorazione per deformazione plastica di materiali metallici eseguita normalmente a freddo, e consistente in una riduzione di sezioni dei manufatti. Un importante argomento trattato nel suddetto corso di Storia delle cose - antropologia degli oggetti, consiste nella ricerca storica di Marchi e Modelli. Fra i primi, è notevole ricordare un'azienda americana, nata nel 1947 a New York, l'Anaconda Copper Mining Company. Il succitato ente, come dapprima accennato, deteneva il controllo delle miniere di rame cilene prima del governo del marxista Allende.



Fra i modelli, invece, possiamo proporre un'invenzione vicentina, una sagoma in plastica o materiale duttile, atta a mantenere in forma la parte anteriore dei cappelli maschili. Inoltre, è curioso notare, in un simpatico fumetto, una trasposizione in chiave ironica di una scena di ordinaria amministrazione, in ambito sanitario, circa la presenza, in un salvadanaio, di elevati valori di zinco, rame, nichel. Il mio studio ha trovato terreno fertile anche in ambito cinematografico, precisamente all'interno del film The Martian - il sopravvissuto, un vero e proprio inno alla capacità umana di adattarsi ad assurde situazioni estreme ed impensabili, di adoperare il proprio ingegno ed ogni forza residua pur di uscirne vincitori, grazie allo spiccato spirito di sopravvivenza ontologicamente insito in ciascuno di noi, che, a sua volta, permette una duttilità e un'adattabilità senza eguali. Esso, tra l'altro, risulta essere in strettissima correlazione con il mio percorso di studi in Ingegneria Aerospaziale.



In ambito letterario, la ricerca è giunta cronologicamente intorno al 40 d.C., soffermandosi sulle Phaedri Augusti liberti Fabulae Aesopiae di Fedro, in particolare sulla favola de La volpe e la cicogna. Senza dubbio stimolante è stato spaziare sia sincronicamente che diacronicamente, approdando alla quotidianità dei giorni nostri e scovando la duttilità nel colpo del più grande tennista del momento, Novak Djokovic, mediante un'attualissima notizia web. Inoltre, ho avuto la preziosa possibilità di arricchire il mio bagaglio culturale sondando le singole Scienze, dall'Astronomia all'Etologia, al fine di individuare degli elementi di aggancio alla tematica in questione. Infine, ho avuto il piacere di dare il mio apporto alla mostra Technology takes home, allestita dal professor Vittorio Marchis presso la sede centrale di Corso Duca degli Abruzzi del Politecnico di Torino, donando una Polaroid Quick 610, simbolo della mia incontenibile passione per la fotografia. In conclusione, appena prima della presente sinossi, ho redatto un Glossario, contenente i lemmi chiave del blog; una Bibliografia generale, contenente i testi a cui ho fatto riferimento per la ricerca e la stesura dei posts e, infine, un English ABC per la tematica in esame.

Un oggetto misterioso: La pila di Baghdad





Nel 1938 l'archeologo Wilhelm Koning durante dei lavori alla fognature di un museo a Baghdad, rinvenne nei sotterranei uno strano oggetto risalente all’epoca dei Parti, ossia tra il 248 a.C. e il 226 d.C. Questo era composto da un vaso di argilla alto 15,5 cm, contenente un cilindro di rame di 12 cm. La sommità del recipiente era saldato con una lega 60/40 di piombo/stagno. La parte inferiore era chiusa da un disco di rame e sigillata con uno strato di bitume. Nella parte superiore c'era lo stesso strato di bitume che manteneva al centro del recipiente di argilla, una barretta di ferro, la quale appariva corrosa da un acido. Fu grazie al background del dottor Koning che si capì la funzione del cilindro di rame, un'antica pila elettrica. Aggiungendo come elettrolita una soluzione acida (nel nostro caso del succo di agrumi) e collegando i due elettrodi (di rame e di ferro) ad un voltmetro, questi segna il passaggio di una corrente continua di 0,5 volt.

giovedì 24 dicembre 2015

An english ABC





A for adaptability
B for breaking
C or copper
D for ductility
E for elongation
F for fragility
G for gold
H for hardening
I for inflexibility
L for (copper) lug
M for metallurgy
N for nationalization of the Chilean copper industry
O for ore
P for plasticity
Q for quantity
R for resilience
S for spinneret
T for traction
U for unyielding
V for versatile
W for welding
Z for zinc

Glossario



DUTTILITA': /dut·ti·li·tà/

sostantivo femminile
1. Proprietà di materiali, spec. metalli e loro leghe, che per effetto di forze di trazione possono esser ridotti facilmente in fili sottilissimi; plasmabilità.
2. fig.Adattabilità, arrendevolezza.



RAME: /rà·me/
sostantivo maschile
1.(solo sing. ). Elemento chimico (numero atomico 29, peso atomico 63,55, simboloCu, dal nome lat. cuprum, der. di aes Cyprium ‘bronzo di Cipro’): metallo di colore rosso-chiaro, abbastanza duro, molto duttile, presente in natura sia libero, sia sotto forma di minerali (calcopirite, azzurrite, cuprite, malachite) e contenuto in tracce anche nel terreno, nelle piante e negli animali, ottimo conduttore dell'elettricità e del calore; è uno dei metalli più largamente usati per recipienti, parti di macchine, condutture elettriche, monete, e per l'ottenimento di leghe come i bronzi e gli ottoni.




METALLO: /me·tàl·lo/
sostantivo maschile
1. Ciascuno degli elementi chimici caratterizzati da buona conducibilità termica ed elettrica, da elevata duttilità e malleabilità, da alto potere riflettente, da opacità alla luce, capaci di dare origine, in soluzione, a ioni carichi positivamente, e di formare con ossigeno ossidi a carattere basico e dotati di una struttura cristallina organizzata per mezzo di un legame caratteristico (legame metallico).
2.estens. Lega metallica, per es. il bronzo e l'ottone.


FRATTURA meccanica: La frattura (o rottura) in meccanica è un fenomeno che si presenta a causa delle sollecitazioni agenti sul materiale e consiste, a livello macroscopico, nella disgregazione del materiale stesso (o oggetto) in frammenti minori. Tale fenomeno è caratterizzato dalla disgregazione dei legami chimici che tengono uniti e coesi gli atomi costituenti il materiale; tali legami vengono rotti per effetto di un'energia esterna fornita per esempio da una sollecitazione esterna troppo intensa. In ciascun materiale, si distinguono diversi tipi di frattura: fragile, duttile, di fatica, per creep e così via, tutti fenomeni derivanti appunto dalla rottura più o meno immediata dei legami interatomici del materiale. La frattura può avvenire anche con basse sollecitazioni agenti sia come frattura fragile sia come collasso per fatica. La frattura può propagarsi lungo il bordo dei grani (cristalli di metallo) che compongono il materiale fratturato (frattura intergranulare) o attraverso una frattura entro i grani stessi (frattura transgranulare).



FRATTURA duttile: Un materiale metallico soggetto a frattura duttile presenta, macroscopicamente, sulle superfici di frattura un aspetto fibroso. Questo aspetto è dovuto alla presenza sulle superfici di micro-cavità chiamate dimples.

Usualmente, gli stadi che si osservano nella frattura duttile sono:
  • Nucleazione di microvuoti in corrispondenza di particelle di seconda fase (nel caso materiali metallici per uso tecnico) dovuta alla decoesione o alla rottura della particella. Nel caso di metalli puri la nucleazione può essere dovuta alla presenza di difetti locali;
  • Accrescimento dei microvuoti attorno alla particella per deformazione plastica della matrice;
  • Coalescenza dei microvuoti adiacenti e successiva frattura.

Nel caso di materiali metallici per uso tecnico, a causa della loro elevata resistenza, la fase di coalescenza dei microvuoti può non avvenire. Il congiungimento delle cavità ha luogo per il cedimento lungo bande di taglio, indebolite dalla presenza delle microcavità.

PLASTICITA': /pla·sti·ci·tà/
sostantivo femminile
1.Nelle arti figurative, l'effetto corrispondente a un'impressione esaltata di rilievo (contrapposto, quindi, a pittoricismo ); estens., a proposito di opere letterarie.
2.In fisica, la proprietà di un solido di subire deformazioni permanenti di notevole ampiezza.
3.Nel linguaggio tecn., la proprietà di un materiale solido di deformarsi plasticamente, cioè di subire deformazioni di notevole ampiezza che permangono al cessare della sollecitazione che le ha prodotte: la p. del piombo, della cera, dell’argilla impastata con acqua. In partic., nella meccanica delle terre, p. del terreno, la sua attitudine a conservare la forma che gli si dà quando è bagnato e a ritenerla in seguito a disseccamento (dipende dalla quantità di argilla e acqua presenti nel terreno stesso, oltre che dalla sua struttura); limite di p., uno dei tre indici di Atterberg (v. limite, n. 2 a) per un terreno argilloso: caratterizza il grado di consistenza di un’argilla nello stato fisico di passaggio tra lo stato plastico e quello semisolido (o polverulento); viene determinato sperimentalmente preparando un certo numero di provini del terreno, ed è espresso dal valore del corrispondente contenuto percentuale in acqua.


FRAGILITA': /fra·gi·li·tà/

sostantivo femminile
1.Facilità di rompersi al minimo urto, o ( fig. ) di cedere alla minima occasione.
2.In medicina, la tendenza di alcuni organi o tessuti a lesionarsi facilmente.
3. Nella tecnologia dei materiali da costruzione, proprietà caratteristica dei materiali che alle prove meccaniche statiche presentano un carico di elasticità molto prossimo a quello di rottura, con modesto allungamento percentuale, e dei materiali che alle prove dinamiche presentano scarsa resistenza all’urto, cioè bassa resilienza.


ALLUNGAMENTO: /al·lun·ga·mén·to/

sostantivo maschile
1.Aumento in lunghezza.
2.In linguistica, il passaggio di una vocale o di una sillaba dalla quantità breve alla lunga.
3. In fisica e, in generale, nella tecnica, deformazione prodotta in un corpo da variazioni di temperatura (a. termico) o da particolari sollecitazioni meccaniche (trazione, flessione, ecc.). Nella tecnologia dei materiali da costruzione si distinguono un a. elastico, una. permanente (che, a differenza di quello elastico, non scompare al cessare della causa che l’ha provocato), e un a. di rottura(cioè l’aumento unitario di lunghezza che si verifica, fino alla rottura, in una provetta metallica sottoposta alla prova di trazione).

4.A. di un’ala o alare, in aeronautica, rapporto tra l’apertura e la corda media di un’ala di aeroplano, a cui è direttamente connesso il rendimento dell’ala medesima e la sua efficienza massima, cioè la capacità di sopportare il massimo peso con la minima forza di trazione; infatti, le ali di grande allungamento hanno un miglior rendimento aerodinamico, perché in esse è limitato il fenomeno dei vortici di estremità e limitate sono quindi le perdite marginali di portanza; a. di un corpo siluriforme (dirigibile, fusoliera, siluro, ecc.), rapporto tra la lunghezza dell’asse e il diametro del cerchio della sezione maestra.


INCRUDIMENTO: /in·cru·di·mén·to/
sostantivo maschile
Deformazione del reticolo cristallino di un materiale metallico, provocata da una lavorazione a freddo e accompagnata da notevoli variazioni delle proprietà caratteristiche: si elimina col trattamento termico della ricottura


DEFORMAZIONE: /de·for·ma·zió·ne/
sostantivo femminile
1.Alterazione duratura o definitiva dell'aspetto o della configurazione originaria, consueta, regolare.
2.fig.Travisamento, traviamento, deturpamento.
3.In meccanica, ogni variazione della forma, temporanea o permanente, che si verifica in un corpo sotto l’azione di determinate sollecitazioni (meccaniche, termiche, ecc.): d. elastica, quella che scompare al cessare della causa che la produce; d. viscosa, deformazione permanente che si manifesta in taluni materiali elastici quando siano sottoposti a una prolungata azione delle forze. 


TRAZIONE: /tra·zió·ne/
sostantivo femminile
1.Qualsiasi forza che agisce su un corpo tendendo ad allungarlo nella sua stessa direzione
2.Nella tecnica: Sforzo di t., la componente della tensione interna che agisce sulla sezione di un solido in direzione perpendicolare alla sezione stessa e nel verso che tende a provocare allungamento; un solido si dice sollecitato a t. semplice quando la tensione interna si riduce in tutti i punti al solo sforzo di trazione, mentre negli altri casi si dice sollecitato a t. composta.


TRAFILA: /tra·fì·la/
sostantivo femminile
1.In metallurgia, filiera; com., trafilatrice. Matrice forata attraverso la quale si fa passare, forzandolo, il profilato da restringere nell’operazione di trafilatura. Nell’uso com. è così indicata la trafilatrice stessa.
2.fig.Serie di prove, di difficoltà, di disavventure attraverso le quali è necessario passare per raggiungere un determinato fine


FILIERA: /fi·liè·ra/
sostantivo femminile
1.a. Nella fabbricazione di fibre tessili artificiali, dispositivo usato per la formazione dei filamenti, di solito costituito da un piccolo ditale con uno o più fori sul fondo, attraverso i quali viene estrusa la soluzione filabile o la materia plastica fusa.
b. Macchina, detta anche trafila, per eseguire la trafilatura di materiali metallici, plastici, argillosi, ecc.
c. Utensile di acciaio temprato per filettare la superficie esterna di aste o tubi (con operazione manuale o automatica, a seconda che sia montato in un apposito girafiliere oppure in una filettatrice): è per lo più costituito da una specie di madrevite in forma di un anello all’interno del quale sono ricavate alcune sporgenze taglienti dal profilo corrispondente al tipo di filettatura che si vuole ottenere.
2.Organo addominale di ragni e bachi da seta attraverso il quale esce il filo sericeo.

MATERIALE: /ma·te·rià·le/
aggettivo e sostantivo maschile
1.aggettivo
Che presenta la concretezza e la fisicità della materia: contrapposto a ‘spirituale’ (realtà m.), ‘intellettuale’ (sforzo m.), ‘morale’ (conforti m.), ‘formale’ (principio m.); il contrario diretto è immateriale, che sottolinea l'assenza di qualsiasi qualità o consistenza corporea.
2.sostantivo maschile
In senso ampio, sostanza particolare avente determinati caratteri; ha quindi sign. vicino a quello di materia, ma mentre materiaindica per lo più una sostanza omogenea, materiale può indicare un insieme di sostanze anche non omogenee, le quali abbiano in comune soltanto la destinazione a un’unica funzione (oppure anche l’origine, come nelle espressioni materiali di deposito, in geologia, materiali di scarico, materiali di rifiuto, ecc.). Inoltre, il concetto di materiale può essere comprensivo anche di sostanze che abbiano già ricevuto una prima elaborazione; per es., le sostanze impiegate per costruire manufatti, e ottenute generalmente tramite elaborazione più o meno complessa di determinate materie prime: m. avanzati, quelli che, nei confronti dei m. tradizionali, sono caratterizzati, rispetto al costo delle materie prime, da un alto valore aggiunto (dovuto all’elevato investimento sia nella ricerca sia negli impianti) e da elevate prestazioni; m. strategici, quelli che, considerati essenziali per usi militari, nonché per fini relativi alla produzione e al trasporto dell’energia, dell’informazione, ecc., risultano inferiori al fabbisogno, sia per la scarsità delle materie prime, sia per la difficoltà o l’alto costo della lavorazione.



I materiali sono tradizionalmente classificati con riferimento alle sostanze che li costituiscono o alle materie prime da cui sono ottenuti per mezzo di trattamenti che ne determinano struttura e proprietà: m. compositi (v. composito), m. metallici (v. metallico), m. polimerici (v. polimerico), m. vetrosi (v. vetro, n. 3), m.ceramici (v. ceramica e neoceramica); m. sintetici (v. sintetico), ecc.; m. cementizî, prodotti inorganici preparati artificialmente per cottura, a temperature relativamente elevate, di particolari rocce (argilla, calcare, gesso), e successiva macinazione: la polvere così ottenuta (legante), mescolata con acqua, forma la pasta cementizia entro cui vengono dispersi elementi litoidi (inerti), e il conglomerato che ne risulta prende il nome di malta o calcestruzzo a seconda che l’elemento lapideo aggiunto sia sabbia oppure una miscela di sabbia e ghiaia.


I materiali sono inoltre classificati con riferimento alle proprietà che ne caratterizzano l’impiego:m. luminescenti (o fosfòri), m. magnetici, m. isolanti, m. semiconduttori, ecc.; in fotografia, m. sensibili, denominazione generica delle pellicole, delle carte sensibili, delle carte per stampa e di qualsiasi prodotto che presenta un’emulsione sensibile, in grado cioè di reagire al potere attinico della luce; oppure con riferimento al settore d’impiego: m. per l’elettronica, m. per le applicazioni biomediche, m. per l’industria aerospaziale, m. per l’utilizzazione dell’energia, m. per l’edilizia, ecc. Più in generale, nella tecnica edilizia, stradale, idraulica, meccanica, m. da costruzione (detti anche m. strutturali), le sostanze naturali o artificiali che entrano a far parte di una struttura; e in senso ampio, scienza dei m., l’insieme delle conoscenze, in genere multidisciplinari, relative alla struttura, alle proprietà e al comportamento dei materiali.

martedì 22 dicembre 2015

Approfondimento





THE RISE AND FALL OF THE ANACONDA COPPER MINING COMPANY
directed by Gita Saedi

For over a century, the Anaconda Copper Mining Company dominated the economy and culture of Montana. Its legacy continues to shape the future of Montana. The 1977 demise of the company had far-reaching implications for the region that continue to shape Montana's economy, culture, and environment.

Anaconda Copper Mining Company (also known 1899-1915 as the Amalgamated Copper Mining Company) was one of the largest trusts of the early 20th century. Founded in 1881 when Marcus Daly bought a silver mine, the company expanded rapidly based on the discovery of huge copper deposits. Daly built a smelter to process copper mined in Butte. By 1910, Anaconda had expanded its operations and bought the assets of two other Montana copper companies. In 1922 it bought mining operations in Mexico and Chile; the latter was the largest mine in the world and yielded two-thirds of the company's profits. The company added aluminum reduction to its portfolio in 1955

lunedì 21 dicembre 2015

Bibliografia generale

Segue una bibliografia generale dei testi a cui viene fatto riferimento all'interno dei precedenti posts e da cui sono state estrapolate preziose informazioni, utili alla redazione del presente blog.



  • Carlos Reyes, Rodrigo Elgueta, Los años de Allende, Hueders, 2015 
  • Andy Weir, L'uomo di Marte, Crown Publishing Group, 2014 
  • Matteo Madao , Dissertazioni storiche apologetiche critiche delle sarde antichità, 1792 
  • Omero, Odissea, traduzione originale in esametri epici di Ettore Capuano a cura di Carlo G. Alvano, ABA Napoli, 2014 
  • Fedro, Phaedri Augusti liberti Fabulae Aesopiae, 30-50 d.C. 
  • Publio Ovidio Nasone, Metamorphoseon libri XV, 8 d.C. 
  • A. W. Salomone, L'età giolittiana, Torino, 1949 
  • Giolitti, Giovanni, Enciclopedia Treccani 
  • Gabriela Mistral, Poema de Chile., Edit. Pomaire, 1967. 
  • Duttilità, Enciclopedia Treccani 
  • Serope Kalpakjian, Steven R. Schmid, Tecnologia meccanica, Pearson, 2008 
  • Bonanos Christopher, INSTANT. The story of Polaroid, PRINCETON ARCHITECTURAL P, 2012 

Los años de Allende, il romanzo grafico che rivive la rivoluzione dell'Unità popolare in Cile - 2015

"Los años de Allende", la novela que revive la revolución de la Unidad Popular en clave gráfica


Una graphic novel che racconta l'esperienza del governo dell’Unità Popolare ad opera dello scrittore, editore e insegnante Carlos Reyes e del disegnatore Rodrigo Elgueta. Si tratta di "Los años de Allende" (Editoriale Hueders), una storia che ha come protagonista un giornalista americano, John Nitsch, che, insieme ad altri personaggi, l'autista scettico Marcelo González e l’entusiasta attivista Claudia, vede "con passione e dolore come veniva articolato e distrutto un esperimento sociale unico nel ventesimo secolo", come indicato nella copertina. Il libro fa parte di una collezione di altri romanzi grafici che affrontano la memoria storica del Cile, come ad esempio "La stangata. La città 1970-1973 " di Quique Cruz Nicolas Palomo," Il Sentiero del Viandante " di Germán Valenzuela e altri," Lota 1960 " di Claudio Romo e Hari Rodriguez o" Santa Maria 1907 "di Pedro Prado. Una delle prime cose che cattura l'attenzione di questo lavoro è che gli autori hanno scelto un personaggio straniero e totalmente estraneo alla quotidianità cilena per raccontare la storia. "Il giornalista americano che ha dato vita alla storia è avvantaggiato da una certa distanza, necessaria per eseguire la cronaca degli eventi che stavano per avvenire", dice Reyes. Nitsch è un libero pensatore che si preoccupa profondamente di quanto sta accadendo in Cile e intende raccontarlo nel modo più accurato possibile. "Penso che Nitsch è il personaggio che possiede la necessaria distanza ideologica dalla realtà cilena di quegli anni", afferma Elgueta. "Con un po 'di ingenuità, Nitsch pone alcune domande di base che sono state avanzate in quegli anni. Allo stesso tempo è un giornalista a cui è consentito l'accesso ad ogni luogo e, inoltre, ha diligenza professionale per indagare a fondo sui fatti". Il libro include una grande varietà di eventi, dall'assassinio del generale René Schneider e dell'ex ministro Edmundo Perez Zujovic, la nazionalizzazione del rame, la costruzione del centro culturale Gabriela Mistral, lo sciopero dei camionisti, il JAP e il terrorismo di sinistra e di destra.



Una novela gráfica sobre la experiencia del gobierno de la Unidad Popular acaban de publicar el guionista, editor y docente Carlos Reyes junto al dibujante y pintor Rodrigo Elgueta.

Se trata de “Los años de Allende” (Editorial Hueders), una obra está protagonizada por un periodista estadounidense, John Nitsch, que junto a otros protagonistas –el escéptico taxista Marcelo González y la entusiasta activista Claudia, entre otros- ve “con pasión y dolor cómo se articulaba y destruía un experimento social único en el siglo XX”, como reza la contratapa.

El libro es parte de otras novelas gráficas que abordan la memoria histórica de nuestro país, tales como “El Golpe. El pueblo 1970-1973”, de Nicolás Cruz y Quique Palomo, “La Senda del Errante”, de Germán Valenzuela y otros autores, “Lota 1960”, de Claudio Romo y Hari Rodríguez o “Santa María 1907”, de Pedro Prado.
Un protagonista gringo

Una de las primeras cosas que llama la atención de esta obra –un proyecto financiada por el Fondo Nacional de Fomento del Libro y la lectura, convocatoria 2014- es que los autores hayan escogido a un personaje extranjero para narrar la historia.


“El periodista norteamericano que creamos para la historia nos permitió cierto distanciamiento necesario para realizar la crónica de los hechos que íbamos a contar”, explica Reyes, que en los años 80 colaboró con la mítica revista “La bicicleta”, ha publicado varios libros y es cofundador de la editorial Feroces Editores. “Su nombre, John Nitsch, está tomado de un amigo y mentor norteamericano con el que conocí y trabajé mucho tiempo”.

Ese nombre es lo único real, el resto es ficción, aclara. “Para mí, Nitsch es un librepensador que se interesa profundamente por lo que pasa en Chile y se propone relatarlo de la forma más certera posible”, reflexiona.

“Creo que Nitsch era el personaje necesario que tenía una distancia ideológica de la realidad chilena de aquellos años”, coincide Elgueta. “Con una cierta ingenuidad, Nitsch se hace las preguntas básicas que pocos se hicieron en aquellos años… en incluso ahora. Pero al mismo tiempo al ser un periodista, le permitía acceder a lugares y poseer la acuciosidad profesional para investigar los hechos hasta el final”.

Criterios de selección histórica


El libro incluye una enorme variedad de episodios: desde los asesinatos del general René Schneider y el ex ministro Edmundo Pérez Zujovic, los frustrados alzamientos militares como el “Tancazo” y el “Tanquetazo”, el escándalo CIA-ITT, la nacionalización del cobre, la construcción del centro cultural Gabriela Mistral, el paro de camioneros, las JAP, y el terrorismo de derecha e izquierda.

Para relatar estos episodios, los autores bucearon durante más de dos años en libros, revistas, videos, películas, reportajes, crónicas, testimonios y sitios web. Además contaron con la ayuda del historiador Manuel Vicuña y la asesoría constante del escritor Marcelo Mellado.

“La idea fue reconstituir para el lector la mayor panorámica de la sociedad chilena de la época que el lenguaje de la historieta nos permitió hacer”, señala Reyes.

Obviamente allí les surgieron preguntas fundamentales que recorrieron este trabajo: ¿Es posible tener una mirada completamente objetiva de la historia? ¿Un historiador pueda escribir sobre el pasado sin que sus propias opiniones y subjetividades se vean reflejadas en ese trabajo?

“Tal vez esa sea la respuesta para el hecho de que tengamos todos versiones tan diferentes sobre un mismo hecho histórico como el de la UP o el de la guerra del Pacífico, por ejemplo”, aventura Reyes. “Esas preguntas están en la novela gráfica y en ella, Rodrigo y yo ofrecemos nuestra propia respuesta”.


Una tecnica particolare - La trafilatura


trafilatura In tecnologia meccanica, lavorazione per deformazione plastica di materiali metallici eseguita normalmente a freddo, e consistente in una riduzione di sezioni dei manufatti. È largamente impiegata nella produzione di barre profilate, tubi, tondi e fili metallici con ottima finitura superficiale ed elevata precisione dimensionale (trafilati). È ottenuta facendo passare il materiale attraverso un foro calibrato a tronco di cono e convergente nella direzione di avanzamento, mediante un’opportuna azione di tiro esercitata sul trafilato.

Nel caso specifico della trafilatura di fili metallici, il semilavorato di partenza è costituito da una barra a sezione circolare con diametro 5-12 mm, detta vergella o bordione, ottenuta mediante laminazione a caldo. Con la trafilatura il diametro iniziale viene gradualmente ridotto, fino a ottenere fili di diametro molto piccolo (anche inferiore a 0,02 mm). Gli utensili impiegati nella trafilatura sono detti trafile o filiere e sono costituiti da anelli aventi un foro con un tratto conico iniziale (entro cui si realizza la riduzione di diametro) e un tratto cilindrico di calibratura, per assicurare le tolleranze dimensionali richieste al trafilato. Lo sforzo di trafilatura necessario all’operazione non deve superare la tensione di rottura del filo; pertanto, anche in considerazione del fatto che la riduzione di sezione percentuale non deve superare il 20%, è necessario ripartire la riduzione complessiva su più filiere disposte in serie. Inoltre, per ridurre le resistenze dovute all’attrito nel contatto tra filo e filiera, la lavorazione viene eseguita utilizzando lubrificanti solidi, oppure liquidi.

                                   

Nella fabbricazione di tubi senza saldatura la trafilatura segue una precedente fase di estrusione o di laminazione a caldo, con cui si ottiene la forma tubolare a partire da una barra a sezione piena. I principali metodi di trafilatura dei tubi sono: libera, con spina fissa, con spina flottante, con mandrino mobile. Con il primo metodo, poiché il tubo non è vincolato verso l’interno, la riduzione di spessore è molto piccola e la superficie interna risulta essere alquanto irregolare; negli altri casi la riduzione di spessore è definita e la qualità della superficie è assicurata dalla presenza della spina o del mandrino.


Nella lavorazione delle materie plastiche, nella foggiatura dei prodotti ceramici, nella fabbricazione della gomma è detto impropriamente trafilatura il processo di estrusione che, sfruttando la plasticità dei materiali stessi sia a freddo sia a temperature più elevate, fa loro acquistare forme allungate (tubazioni, profilati ecc.) facendoli passare per compressione attraverso una trafila.

Il processo di trafilatura

Nella lavorazione di trafilatura il filo subisce dei passaggi forzati attraverso delle matrici (filiere) con dei fori di diametro progressivamente decrescente che ne riducono la sezione.
Il volume del filo rimane costante dal momento che la trafilatura è un processo senza asportazione di materiale; con la riduzione diametrale ottengo l'incremento della sua lunghezza.
Il filo da lavorare viene fatto passare attraverso la prima filiera dopo aver subito una riduzione all'estremità da infilare. Tale estremità è resa conica da un'operazione di swagging (formatura a martellamento rotante) oppure, nel caso di microfili, da una rottura a trazione in corrispondenza della zona di strizione. Dopo il passaggio nella prima filiera, segue l'analogo inserimento in tutte le filiere successive.

I fili sono divisi in quattro categorie in base al loro diametro d:
  1. Vergelle, aventi diametro 5 mm <= d < 8 mm;
  2. Intermedi, con 1 mm <= d < 5 mm;
  3. Sottili, con 0.15 mm <= d < 1 mm;
  4. Capillari, con d < 0.15 mm.

Più in generale i microfili hanno un diametro d di pochi micrometri. I fili più fini realizzati in Europa presentano un diametro di 6 µm, sono in lega d'oro e vengono impiegati in componenti elettronici; nella produzione industriale di massa i fili più sottili sono in rame ed hanno un diametro di 10 µm.

Per una trafilatura ottimale con una buona finitura ed accuratezza dimensionale nei fili, bisogna selezionare accuratamente i parametri di processo, progettare adeguatamente il profilo delle filiere ed il loro angolo, scegliere la riduzione per passo, il lubrificante e i materiali delle matrici e delle attrezzature.



Il rapporto di riduzione ottimale per passo è inferiore a quello ideale ed è compreso tra il 10% e il 45%.
L'angolo e la riduzione per passo ideali si riducono, oltre che per la lavorazione di materiali duri, anche per la produzione di microfili al fine di evitare una cattiva finitura superficiale, maggiori difficoltà di lubrificazione e la possibile rottura. Quindi per ottenere il diametro desiderato si deve incrementare il numero di passaggi progressivi.
Per ridurre una vergella di 8 mm ad un filo di 2 mm di diametro si operano una decina di passaggi attraverso filiere decrescenti. Invece per passare da un filo di 2 mm ad uno sottile di 0,2 mm di diametro sono necessari una ventina di passaggi, da un filo di 1 mm ad uno capillare di 0.1 mm una trentina.

Il filo è trainato da un cabestano finale e da più anelli di tiro posti tra una filiera e l'altra e compie due o tre giri attorno ad ogni anello di tiro in rotazione per diminuire la tensione di trafilatura. Nel tratto che va da una filiera all'altra, il filo è in trazione prima dell'anello e a riposo tra l'anello e la filiera successiva.
Grazie al moto degli anelli di tiro è possibile applicare la tensione back spiegata precedentemente.
Il cabestano finale è collocato dopo l'ultima filiera all'esterno della macchina trafilatrice. Solitamente la velocità del cabestano di tiro è regolata in modo tale da avere uno slittamento sugli anelli di tiro i quali trasmettono la tensione di trafilatura. La velocità del cabestano è al massimo di 30 m/s per i fili sottili e capillari mentre arriva a 50 m/s per i fili con un diametro maggiore.
La temperatura del filo aumenta durante la lavorazione a causa dell'attrito, dello slittamento sugli anelli e dell'elevata velocità a cui viene trafilato.
L'uso di un lubrificante adeguato è indispensabile per ridurre l'attrito, per attenuare il riscaldamento del filo, per diminuire l'usura delle filiere e per evitare l'asportazione di materiale o del rivestimento dal filo.



In seguito ai molteplici passi di trafilatura, il filo incrudito subisce una ricottura per ripristinare le proprietà meccaniche ed elettriche di partenza.
I fili in acciaio per le corde degli strumenti musicali e le molle sono gli unici ad essere sottoposti a trattamenti a caldo prima e dopo la lavorazione.
Dopo la ricottura avviene un raffreddamento in emulsione, seguito da un'asciugatura ad aria che predispone il filo alla bobinatura.

Il bobinatore avvolge un filo o più fili insieme formando le bobine. Un ballerino/sensitivo pneumatico o a peso si muove regolando la velocità di avvolgimento della bobina per mantenere la tensione del filo costante. L'unico parametro monitorato in questa fase è la tensione del filo controllata con un tensimetro. Per calcolare la tensione (N/mm²) di bobinatura da applicare si usa la formulaT = d² · p/4 · n°fili · k

dove d è il diametro del filo e k è una costante.

Successivamente i fili vengono sbobinati per andare a formare i cavi elettrici, le piattine per il computer, le schermature oppure per ottenere, con un'ulteriore lavorazione, molle e spirali.
Nella creazione dei cavi elettrici i fili vengono attorcigliati mentre, per realizzare delle schermature contro i disturbi elettrici, vengono disposti parallelamente (ad esempio 6-12 fili concentrici attorno a quello da schermare) o anche intrecciati (ad esempio più gruppi di 4 fili paralleli intrecciati attorno ad un cavo). I fili per tali applicazioni vengono avvolti con una bobinatura statica in bobine disposte verticalmente.